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Divorzio all'italiana (1961)

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Divorzio all'italiana (1961)



Regia/Director: Pietro Germi
Soggetto/Subject: Ennio De Concini, Alfredo Giannetti, Pietro Germi
Sceneggiatura/Screenplay: Ennio De Concini, Alfredo Giannetti, Pietro Germi
Interpreti/Actors: Marcello Mastroianni (barone Ferdinando Cefalù detto Fefè), Daniela Rocca (Rosalia, moglie di Ferdinando), Stefania Sandrelli (Angela), Leopoldo Trieste (Carmelo Patanè), Odoardo Spadaro (don Gaetano Cefalù), Angela Cardile (Agnese, sorella di Ferdinando), Margherita Girelli (Sisina), Bianca Castagnetta (donna Matilde Cefalù), Lando Buzzanca (Rosario Mulè), Pietro Tordi (avv. De Marzi), Laura Tomiselli (zia Fifidda), Ugo Torrente (don Calogero), Antonio Acqua (parroco), Renzo Marignano (uomo politico comunista), Giovanni Fassiolo, Daniela Igliozzi, Edy Nogara, Ignazio Roberto Daidone, Francesco Nicastro (don Ciccio Matara), Renato Pinciroli (socio del circolo), Grazia Spadaro (governante di Angela), Pietro Fumelli (giudice)
Fotografia/Photography: Leonida Barboni, Carlo Di Palma
Musica/Music: Carlo Rustichelli
Costumi/Costume Design: Dina Di Bari
Scene/Scene Design: Carlo Egidi
Montaggio/Editing: Roberto Cinquini
Suono/Sound: Fiorenzo Magli
Produzione/Production: Galatea, Lux Film, Vides Cinematografica di Franco Cristaldi
Distribuzione/Distribution: Lux Film
censura: 36206 del 14-12-1961
Altri titoli: Divorce, Italian Style, Divorce - Italian Style, Scheidung auf italienisch
Trama: In Sicilia, la seducente sedicenne Angela è molto attratta dal cugino, il barone Ferdinando Cefalù detto Fefè, il quale vive nel vecchio palazzo di famiglia, pigro e distaccato dai problemi del mondo. Sposato da quindici anni con Rosalia, una brutta donna baffuta e opprimente, Fefè perde la testa per la sua attraente cuginetta Angela. Inizia così a scervellarsi su come liberarsi dell'orrenda consorte. Poi un giorno arriva provvidenzialmente in paese il modesto pittore Carmelo Patané, in passato la grande passione di Rosalia. Il barone Fefè abilmente fa in modo che i due inizino a frequentarsi e in breve Rosalia avvampa nuovamente d'amore per Carmelo: nasce così una relazione tra loro. Il barone nel frattempo si autoinvia delle lettere anonime, nelle quali si dà del cornuto. Il suo piano a quel punto è pronto: colta la consorte Rosalia in flagrante adulterio, fuggita con l'amante, Fefè la uccide per onore, mentre Carmelo a sua volta viene ucciso dalla moglie legittima. Il delitto passionale, grazie all'articolo 587 del codice penale, viene punito con una condanna molto lieve: come previsto dal barone, il massimo della pena di sette anni viene ridotto, grazie all'abilità del suo avvocato, ad appena tre anni. Scontato il carcere, Fefé torna a casa e sposa la bella Angela, nel tripudio di una paese in festa che con ammirato compiacimento gli tributa un vero e proprio trionfo. Angela non ha però saziato tutti i suoi appetiti: mentre è in barca col suo neomarito, distesa a prendere il sole in un succinto bikini, inizia a strusciarsi di nascosto con il piede ad un aitante e giovane marinaio.

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